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INTOLLERANZE: ATTENTI A LATTOSIO, GLUTINE E NICHEL!

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INTOLLERANZE: ATTENTI A LATTOSIO, GLUTINE E NICHEL!
14 luglio 2021
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Per prima cosa bisogna fare una distinzione fra ALLERGIA ed INTOLLERANZA: la prima prevede una reazione immunitaria a qualsiasi contatto, successivo al primo, con l’allergene. E’ una reazione così forte ed imprevedibile da poter provocare anche il cosiddetto “shock anafilattico” e conseguente morte. 

L’INTOLLERANZA invece è una reazione immunitaria decisamente più blanda di quella allergica e in molti casi anche reversibile. A differenza dell’allergia che si sviluppa in tenera età, l’intolleranza può subentrare in qualsiasi momento della vita. Per molto tempo le intolleranze non sono state riconosciute a livello medico, tutt’ora lo scetticismo è elevato, ma fra tutte ce ne sono tre che, oltre ad essere molto comuni, presentano una sintomatologia chiara e precisa che tende a scomparire con l’effettiva eliminazione o diminuzione della fonte sensibilizzante. 


Intolleranza al Lattosio: Il Lattosio è lo zucchero del latte ed è costituito da 2 monosaccaridi il Galattosio ed il Glucosio. Per essere scisso in questi 2 composti e quindi digerito, c’è bisogno di un enzima chiamato LATTASI. Quasi sempre questo enzima, superata una certa età, viene prodotto sempre meno dal nostro corpo e ne consegue che la digestione del lattosio diventa sempre più difficoltosa se non impossibile. La spiegazione risiede nella Natura: il latte è un alimento indispensabile per i neonati, ma non è affatto indispensabile per l’individuo adulto. Nessuna specie animale continua ad assumere latte o derivati per il resto della propria vita, tranne l’Uomo che “si ostina” a berlo a colazione ed a consumarlo sottoforma di formaggi e latticini vari. 
La conseguenza? “Bevo una tazza di latte e devo correre in bagno!” “Mangio una mozzarella e mi vengono le coliche intestinali!”. Ebbene sì, i formaggi sono buonissimi, ma non dobbiamo esagerare e, se ci rendiamo conto di essere diventati intolleranti al lattosio, dovremmo sicuramente eliminarli per un po’ dalla nostra alimentazione.
P.s: Le alternative “Senza Lattosio” ormai sono innumerevoli, ma vi ricordo che esistono alcuni formaggi naturalmente senza lattosio come il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano che hanno subito una stagionatura di 36 mesi.


Intolleranza al Glutine: Il Glutine è una proteina di origine vegetale contenuta in quasi tutti i chicchi dei cereali, fondamentale negli impasti perchè conferisce elasticità e molto usata come additivo nelle lavorazioni industriali, ragione per cui spesso troviamo la dicitura “contiene Glutine” anche su alimenti che non ne contengono in Natura. Non si tratta di una proteina costituita da aminoacidi essenziali quindi il nostro organismo può tranquillamente farne a meno, anzi molto spesso risulta essere più “tossica” che altro.
Cercando di non cadere nell’errore di confondere l’intolleranza al glutine (o Sensibilità al Glutine) con la Celiachia, patologia autoimmune ben più grave, vi spiego brevemente i sintomi: infiammazione della mucosa intestinale con conseguente stipsi o diarrea, bruciore all’esofago, gonfiore addominale, forte spossatezza, giramenti di testa, insofferenza, irascibilità e dolori articolari. I cereali che sono assolutamente privi di glutine sono il RISO, MAIS, AMARANTO e QUINOA. Altri cereali come il GRANO SARACENO e la SEGALE ne contengono una quota bassissima per cui sono spesso ben tollerati dai soggetti affetti da intolleranza al Glutine. Tra quelli da evitare, invece, abbiamo sicuramente FRUMENTO ed ORZO.


Intolleranza al Nichel: Il Nichel è un metallo contenuto in tantissimi oggetti e purtroppo in tantissimi alimenti. Nei casi più lievi è solamente da contatto, quindi non sì possono indossare gioielli o accessori contenenti questo metallo, nei casi più gravi sì manifestano scompensi fisici via via più seri ogni qualvolta sì ingeriscono alimenti contenenti Nichel. I sintomi esterni sono: ponfi e rash cutanei, orticaria, aumento improvviso ed inspiegabile di peso, disturbi intestinali in cui sì alternano periodi di stipsi ad episodi di diarrea, spossatezza e stanchezza; nei casi più gravi e trascurati sì possono verificare anche emorragie interne. Non c’è da spaventarsi, se sì sospetta di avere questo tipo d’intolleranza basta fare un’analisi sierologica e nel frattempo iniziare ad eliminare gli alimenti che contengono più Nichel, cercando di annotare eventuali miglioramenti della sintomatologia. Quali sono questi alimenti? Purtroppo quelli contenenti Nichel ne sono davvero tanti, ma vi elencherò quelli proprio da evitare: Broccoli, Cavoli, Frutti di mare, Cacao, Pomodori, Fagioli, Arachidi, Caffè ed Insaccati. 

Come dicevo, le intolleranze sono state per molto tempo e, lo sono tutt’ora, oggetto di divergenze a livello medico. Le scuole di pensiero “più tradizionali” tendono a non ritenerle veritiere, tuttavia molti studi recenti danno loro fondamento scientifico. La cosa che mi preme sottolineare è che sono molto diffuse e sono quasi sempre, se trascurate, il punto di partenza di patologie che a lungo andare possono diventare più serie. Nei miei piani alimentari, soprattutto nel primo mese, consiglio sempre di eliminare la maggior parte degli ingredienti sensibilizzanti dalla propria dieta (Lattosio, Glutine e Nichel) ed a questo meccanismo, puntualmente, tutti i pazienti rispondono positivamente, sia notando miglioramenti negli scompensi intestinali, sia in termini di calo ponderale.
Se avete disturbi gastrointestinali, anche lievi e con cui convivete pazientemente, cercate di andare più a fondo e di giungere ad una diagnosi perchè, se si tratta di un’intolleranza o di una sensibilità specifica, oltre ad essere un processo reversibile è una problematica facilmente ovviabile grazie a tutta la varietà di ingredienti ed alimenti che esistono oggi sul mercato.

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