La soia è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Leguminose ed è originaria dell’ Asia orientale. La sua coltivazione in Cina risale a 3000 anni fa. È arrivata in occidente importata dagli Americani, dopo la seconda guerra mondiale. In cucina risulta essere un alimento molto versatile in quanto viene utilizzata in tantissime ricette e scelta soprattutto da vegetariani e vegani per il buon apporto proteico che va a compensare l’assenza proteica derivante dall’eliminazione del consumo di carne e pesce.
La soia è caratterizzata da diverse componenti, contiene fino a 35% di proteine e 18% di grassi contro il 20 % di proteine e 2 % di grassi dei ceci, fagioli e lenticchie. La quota di grassi presente nella soia può spaventare, ma è bene ricordare che si tratta di acidi grassi polinsaturi. A questo si aggiunge un buon apporto di fibre e minerali quali magnesio, calcio, ferro e fosforo; ma contiene anche vitamine come quelle del gruppo B, A e C.
La soia, tiene a bada la glicemia, il colesterolo, favorisce il sonno, migliora i disturbi della menopausa e aiuta a contrastare l’osteoporosi.
La soia, quindi, è un alimento che può essere consumato ma con coscienza, non bisogna abusarne poiché studi scientifici hanno dimostrato la possibile interferenza con la funzionalità tiroidea, inoltre, se si soffre di ipotiroidismo, il suo consumo potrebbe interferire anche con l’assorbimento dei farmaci utilizzati.
Un altro problema è correlato alla “ soia OGM”: gran parte della soia presente a livello mondiale è, infatti, geneticamente modificata per soddisfare la forte richiesta di disponibilità, anche se tollerata da leggi, si tratta pur sempre di un alimento manipolato; Per questo è bene leggere l’etichetta e scoprire la provenienza.
In conclusione possiamo affermare che la soia è un alimento economico, versatile, che va usato con parsimonia sicuramento non irrinunciabile, anche per chi segue una dieta vegetale poiché esistono molti altri legumi che possono essere consumati in alternativa o comunque alternati alla soia.