La lotta agli odiosi cuscinetti della cellulite accomuna sicuramente molte donne, soprattutto in vista dell’estate. In tante sì impegnano a combatterla su più fronti: attività fisica, trattamenti estetici mirati, corretta alimentazione, integratori. Quante volte però nonostante gli sforzi e i sacrifici fatti, la cellulite fatica ad andarsene, facendoci sprofondare in uno stato di totale frustrazione.

A questo punto non restano che 2 soluzioni per uscire da questo vortice di malessere: fregarsene, a malincuore, o rinunciare definitivamente alla prova costume.

Prima di darci per vinte però, ci siamo chieste se concentriamo le nostre energie su ciò che è veramente utile a raggiungere il nostro obiettivo?

Smettiamo di agire per sentito dire.

Siamo tutti consapevoli che il ristagno di liquidi si contrasta con un’alimentazione anticellulite e sgonfiante, ma sappiamo effettivamente scegliere i giusti ingredienti, le piante e i cibi che più contribuiscono alla funzionalità del sistema linfatico?

SODIO E POTASSIO

È risaputo che un eccessivo consumo di sodio è legato al ristagno di liquidi, sì tratta infatti di un elemento chimico che richiama fortemente acqua. In quanti però sanno che il potassio può contrastare gli effetti collaterali dell’eccesso di sodio? A livello metabolico, il potassio

esercita una funzione quasi opposta al sodio, quindi è un requisito fondamentale per la dieta contro la ritenzione idrica.

Il consiglio è dunque quello di ridurre la quantità di sale che aggiungete ai vostri piatti quando cucinate; sostituitelo piuttosto con erbe aromatiche, meglio se fresche, e sostituite il sale comune con quello marino integrale o rosa, che contengono un ridotto contenuto di sodio. E per l’assunzione di potassio quali alimenti prediligere? Banane, ma non solo! Anche cocco ed avocado, uva ed albicocche, patate, zucca, frutta secca e legumi ne sono

particolarmente ricchi.

FARINE E ZUCCHERI RAFFINATI

Gli zuccheri semplici contribuiscono a promuovere l’infiammazione del tessuto adiposo e la sofferenza del microcircolo. Per combattere cellulite e ritenzione idrica è quindi molto importante ridurre il consumo di zuccheri semplici e farine raffinate (bianche).

Optate dunque per cereali integrali (pasta, pane e riso integrali, orzo, kamut, farro, quinoa), più ricchi di fibre. Quest’ultime eviteranno che si verifichi un eccessivo aumento della glicemia e quindi anche dell’insulina, l’ormone responsabile del deposito di grassi e zuccheri nelle cellule.

BEVANDE

Le bevande alcoliche, seppure non direttamente coinvolte nella produzione di cellulite, causano costrizione dei vasi sanguigni, che aggrava la situazione. Inoltre una volta metabolizzate si trasformano in zucchero. L’ideale sarebbe bere acqua povera di

sodio. Ma perché non potenziare l’effetto anticellulite consumando una bevanda dalle proprietà diuretiche? Il tè verde è sicuramente un noto drenante naturale; ma ugualmente efficaci sono tisane a base di betulla, centella, pilosella, tarassaco o arancio amaro, tutte piante ricche di principi coinvolti nelle funzioni depurative dell’organismo e nel drenaggio dei liquidi.

E il caffè? Un eccessivo consumo di caffè favorisce la ritenzione idrica. Non tutti sanno infatti che il caffè contiene tantissime tossine; non ha niente di alimentare ed è solo il risultato di lavorazioni industriali che ne fanno un prodotto tutt’altro che sano e nutriente.

ALIMENTI ANTI-CELLULITE

In un’alimentazione anti-cellulite non possono mancare frutta e verdura ricche di acido ascorbico, meglio conosciuto come vitamina C, che protegge i capillari sanguigni. Tra questi: frutti di bosco, agrumi, ananas, kiwi, ciliegie, pompelmo rosa; lattuga, radicchio, spinaci, ma anche pomodori e peperoni. Carciofi, finocchi, asparagi, indivia, cicoria e cetrioli, ma an-

che melone, anguria, pesche e fragole sono invece indicati per le loro proprietà diuretiche.

Ovviamente tutta questa frutta e verdura può essere consumata anche sotto forma di centrifugati, estratti, spremute o passati. Il pesce, soprattutto il salmone, il pesce azzurro (sardine, acciughe) e il merluzzo, grazie all’apporto di grassi omega-3 ha un’azione antinfiammatoria. Anche la carne bianca può essere utile (scegliendo tagli magri) per il buon apporto di proteine e di ferro, un minerale indispensabile per la formazione dell’emoglobina, molecola deputata al trasporto dell’ossigeno a tutte le cellule del corpo.

INSCATOLATI E METODI DI COTTURA

Spesso sottovalutato, il modo in cui sì cucinano gli alimenti ha un effetto importante sul contenuto di sostanze nutritive. Ad esempio la bollitura delle verdure riduce il contenuto di vitamina C più di qualsiasi altro metodo di cottura. Questo succede perchè la vitamina C è solubile in acqua e sensibile al calore. Una soluzione potrebbe essere consumare l’acqua di

cottura per un brodino o delle tisane oppure optare per una cottura a vapore che riduce il contenuto di vitamina C solo del 9-15%. Per quanto riguarda i metodi di cottura del pesce invece, è stato dimostrato che la bollitura preserva il contenuto di acidi grassi omega-3 in modo significativamente maggiore. Consumare cibi lessati inoltre aumenta la biodisponibilità

del ferro e dei carotenoidi, ove presenti, e riduce sensibilmente l’uso di sale e condimenti in fase di cottura. Infine, la cottura al dente dei cereali garantisce un buon compromesso tra digeribilità e indice glicemico non troppo elevato.