Avete mai sentito parlare del “Metodo Montessori”? Da quando è arrivato Mattia, oltre all’aggiornamento continuo che compio per lavoro, ho iniziato a “studiare” tante nozioni di pedagogia che possono rivelarsi utili nella vita quotidiana. Il “Metodo Montessori” è una di quelle scoperte che mi rende profondamente orgogliosa di essere donna e di essere Italiana. Questo metodo educativo è applicato in 65mila scuole in tutto il mondo, ma andiamo a vedere un pò meglio di cosa tratta:
Secondo Maria Montessori il benessere fisico e mentale si raggiunge con la “liberazione dell’anima” dunque, questa disciplina nasce con l’obiettivo di far sentire il bambino libero di manifestare la propria spontaneità.
In questo percorso di liberalizzazione del bambino, l’adulto deve intervenire solo per aiutarlo a conquistarla, ad esempio ricreando ambienti familiari su misura, fornendo giocattoli ed oggetti pedagogici appositamente studiati per favorire lo sviluppo intellettivo del bambino e non intervenendo quindi “facendo le cose al suo posto”, ma lasciandolo sbagliare e permettendo lui di autocorreggersi.
Personalmente credo sia un metodo eccezionale ed io stessa l’ho adottato per Mattia, ma sapete che è possibile trasferire tutto questo anche in cucina e a tavola?
Per prima cosa, in cucina possiamo portare il nostro bimbo a vedere come prepariamo le pietanze per lui e per tutta la famiglia. Per fare ciò, nella massima sicurezza fisica, possiamo ricorrere o al seggiolone, o, se già il bambino cammina e riesce a stare tranquillamente in piedi, alla “Learning Tower” (Torretta di apprendimento) che si può acquistare già pronta o che possiamo far costruire al falegname di fiducia. Questa torretta che, per rimanere fedeli ai principi montessoriani dovrebbe essere in legno, presenta dei parapetti che evitano la caduta del bambino, qualora dovesse perdere l’equilibrio ed è fatta in modo che il bambino, tramite una scaletta, possa autonomamente salirci ed una volta su, essere ad “altezza adulto” ed aiutare la mamma o il papà al piano da lavoro. Attraverso questa pedana il bambino si “sente più grande”, si sente maggiormente coinvolto e desideroso d’imparare.
Una volta accostato il nostro piccolo, al piano da lavoro potremmo sia fare cose divertenti come impastare, mescolare e inzuppare, sia fornire al bimbo degli input pre-scolastici come dare forma a qualche pietanza, fargli riconoscere i colori, insegnargli a contare, insegnargli i nomi degli alimenti, degli utensili da cucina o semplici faccende culinarie come la mondatura dei fagioli freschi o a sbucciare i mandarini. Insomma, sono davvero tante, ed adatte alle diverse età, le attività che possiamo svolgere con i nostri bambini sia in cucina che a tavola. I benefici saranno notevoli sia per i piccoli che si sentono così stimolati ed imparano sempre cose nuove, che per i grandi che possono dedicarsi alle faccende domestiche più tranquillamente e, perchè no, potendo contare sull’aiuto dei loro “piccoli assistenti chef”.
Provate a fare insieme a loro dei biscotti dalle mille forme oppure, qualche Sabato pomeriggio, anziché andare come al solito al Centro Commerciale, organizzate insieme a loro un “Pizza Party”: ricordo che quando ero piccola io, rimanevo molto affascinata da queste palline di impasto che, a distanza di qualche ora, crescevano così tanto da sole. Impastate con loro, insegnate loro la magia della lievitazione e mettete loro a disposizione i diversi condimenti per le pizze, chissà cosa ne viene fuori…