Pubblicati da plumastudio

TUTTE LE PROPRIETA’ DEL TE’ VERDE

Il tè verde (Camellia sinensis) appartiene alla famiglia delle Theaceae. Molto conosciuto per la sua azione antiossidante, diuretica ed energizzante.

Il tè verde, dopo l’acqua, è la bevanda più consumata al mondo, oltre ad essere utilizzata da secoli in Cina e in Giappone come pianta medicinale, perchè a differenze di altre tipologie di tè, subisce meno trasformazioni e quindi conserva maggiormente le sue virtù.

Le proprietà sono date dalla presenza di numerosi composti presenti nelle foglie tra cui troviamo caffeina (chiamata comunemente teina) e composti fenolici (acidi fenolici, tannini, flavonoidi eccetera), vitamina C e altri principi attivi.

Le foglie del tè più giovani contengono una più alta percentuale di antiossidanti utili per contrastare i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare.

Tra gli antiossidanti ritroviamo i polifenoli ma anche flavonoidi in particolare le catechine importanti per sostenere le funzioni cardiache oltre che impiegate anche nell’abbassamento dei livelli di colesterolo e dei trigliceridi, esercitando un’azione protettiva nelle patologie cardiovascolari.

Il consumo regolare di tè verde protegge le cellule cerebrali, inoltre l’azione sinergica di tutti i principi attivi presenti nel tè verde è molto più efficace dei singoli componenti isolati e purificati.

Da sempre il tè verde è stato bevuto per i suoi poteri stimolanti ed energizzanti. Iniziare la giornata con una bella tazza di tè verde aiuta ad affrontare meglio la giornata ed a combattere la fatica.

Inoltre secondo alcuni studi sembrerebbe accelerare il metabolismo di grassi e zuccheri. In questo modo riesce ad coadiuvare la perdita di peso e la diuresi. Torna utile per combattere la ritenzione idrica ma anche infezioni delle vie urinarie.

Ovviamente non è da considerare il prodotto magico per perdere peso ma in un contesto di alimentazione sana e stile di vita non sedentario può aiutare e velocizzare il processo di dimagrimento e la diuresi.

BISCOTTI TWIX

Tempo di preparazione: 1 ora

Ingredienti per circa 8 biscotti:

Per la frolla:

1 uovo 

50 gr di olio di semi 

50 gr di miele

180 gr di farina di farro

Pizzico di bicarbonato e sale

Per il caramello:

100 gr di miele

4/5 cucchiai di olio di cocco

10 gr di amido di mais

Per la copertura:

100 gr di cioccolato fondente

Procedimento:

In una ciotola inserire l’uovo, poi aggiungere il miele e mescolare con una forchetta
Unire quindi la farina, il bicarbonato e sale e l’olio, poi far riposare la frolla in frigo per mezz’ora 
Nel frattempo preparare il caramello di cocco mescolando il miele con l’olio di cocco, poi portare sul fornello con fiamma bassa e continuare a mescolare per circa 5 minuti, aggiungere poi poco amido di mais se serve per addensare, quindi riporre in frigo per almeno 15 minuti 
Stendere la frolla, formare i biscotti con un coppapasta, disporre su della carta forno e cuocere a 180 gradi ventilato per 15 minuti circa
Far raffreddare e aggiungere prima il caramello di cocco, poi il cioccolato fuso e fiocchi di sale, far solidificare in frigo per almeno mezz’ora

PASTA IN BARATTOLO – 3 VERSIONI

Tempo di preparazione: 10 minuti per ogni pasta e 50 minuti per il farro VERSIONE VEGANA (pasta di riso, ceci decorticati, pomodori, carote a rondelle,cipolla rossa) Procedimento: Cuoci la pasta al dente, nel frattempo taglia i pomodori, le carote e la cipolla Versa in un barattolo gli ingredienti stratificandoli ed è pronta! VERSIONE CON LATTICINI […]

CONOSCI LA DIFFERENZA TRA PESCE BIANCO E AZZURRO?

Il pesce è uno tra i cibi migliori da inserire nella propria alimentazione. Sappiamo tutti che mangiare pesce, azzurro o bianco, è sinonimo di sane abitudini di vita. Ci sono moltissimi studi scientifici di ricercatori che hanno scoperto che mangiare più pesce può aiutare a prevenire le malattie cardiache ricorrenti. In particolar modo, gli acidi grassi omega-3 presenti nel pesce possono aiutare la salute del cuore riducendo l’infiammazione. 

Salutare e anche particolarmente gustoso, il pesce è presente in tantissime specie e varietà, ciascuna con caratteristiche proprie. La prima cosa da sapere è che il pesce si divide in due grandi famiglie: il pesce azzurro e quello non azzurro (conosciuto come ” bianco”). Vediamo le sostanziali differenze tra i due gruppi: 

  • I grassi. La prima  cosa che permette di distinguere il pesce bianco da quello azzurro è il livello di grassi: il primo non supera il 2% di grassi, il secondo oscilla tra un 5 e 10%. Si tratta, nella gran parte dei casi di grassi buoni, ovvero grassi acidi omega -3, una tipologia che permette di tenere a bada il livello di colesterolo cattivo, molto diverso dai grassi saturi.
  • Il sapore. Le carni del pesce bianco sono tendenzialmente tenere e delicate, con un sapore non troppo deciso; quelle dei pesci azzurri sono più sapide e con un intenso sapore marino.
  • La consistenza. Anche in questo caso, la consistenza del pesce bianco è meno tenace, mentre quella del pesce azzurro è più decisa e fibrosa.
  • L’habitat. La gran parte delle specie appartenenti alla definizione di pesce bianco vivono nelle zone più profonde degli oceani, dove è più facile alimentarsi, solitamente in singoli o pochi esemplari; al contrario, il pesce azzurro vive prevalentemente nel mar Mediterraneo, non troppo in profondità, in formazioni numerose. 
    E’ importante tenere a mente che non è il colore del pesce a classificarlo nell’uno o nell’altro gruppo, ma le caratteristiche organolettiche e di composizione. Tra i pesci bianchi troviamo pesci come il nasello, il merluzzo, la rana pescatrice, la sogliola, l’orata, il dentice, la spigola, per citare i più consumati; ma dentice e orata, ad esempio, non sono di fatto “bianchi”: hanno delle sfumature azzurre che potrebbero trarre in inganno. Fanno parte dei pesci azzurri, invece, sgombri, sarde, tonno, pesce spada, alici e molti altri ancora. 

Dal momento che dobbiamo sforzarci di mantenere un sano equilibrio alimentare, è importante ricordare che mangiare pesce almeno 3 volte alla settimana aumenta l’aspettativa di vita, poiché ci fornisce dei nutrienti essenziali per la salute. Pertanto, il dibattito eterno sulla questione se sia meglio consumare pesce bianco o azzurro non ha senso: una dieta sana deve essere varia e sufficiente a coprire tutte le esigenze del nostro corpo, mantenendolo in equilibrio.

CROSTATA AL LEMON CURD

Ingredienti per uno stampo da 18 cm:

1 uovo

60 gr di miele

50 gr di olio

200 gr di farina di riso  

1 cucchiaino di bicarbonato 

30 gr di acqua

200 gr di lemon curd

Menta fresca qb

Procedimento:

In una ciotola mettere l’uovo, sbatterlo leggermente e poi aggiungere il miele e la farina, iniziare ad amalgamare aggiungendo anche l’olio, il bicarbonato e l’acqua, impastare fino ad ottenere un impasto liscio e senza grumi, poi riporre in frigo per mezz’ora 
Stendere la frolla con l’aiuto di un mattarello, poi disponila su una teglia tonda oliata e bucherella la base.
Cuoci a 180 gradi ventilato per 25  minuti circa, poi fai raffreddare bene
Farcisci la crostata con il lemon curd e decora con limone e menta fresca

ALIMENTI RICCHI DI CALCIO: NON SOLO IL LATTE!

Il calcio è il minerale più abbondante nell’organismo umano ed è essenziale non solo per il benessere di ossa e denti, ma anche per la salute cardiovascolare, per la contrazione muscolare, per la secrezione di ormoni, per la dilatazione dei vasi sanguigni, per la trasmissione degli impulsi nervosi e per la regolazione della pressione sanguigna.

La fonte primaria, a differenza di quanto normalmente si pensa, non è il latte bensì l’acqua. Le acque ricche in calcio contengono più di 300 mg di calcio per litro, quindi basta leggere l’etichetta dell’acqua per sceglierne una ricca. Oltre all’acqua sono buone fonti di calcio latte, yogurt e derivati, ma attenzione ai formaggi stagionati: il sodio, infatti, aumenta la calciuria, cioè l’eliminazione del calcio attraverso le urine, così come la caffeina oltre i 400 mg di assunzione.

Quali sono le altre fonti?
Troviamo il calcio nei vegetali di colore verde scuro come gli spinaci, il cavolo nero, i broccoli, e poi nei fichi, nelle arance, nella rucola, nel pesce azzurro come sardine, sgombri e acciughe. Ancora buone fonti di calcio sono i legumi, in particolare i ceci, il tofu, le mandorle, i semi di sesamo, i molluschi. Ma ricordiamo sempre che il calcio va abbinato alla vitamina D, che ne permette l’assorbimento e la cui fonte principale è il sole.

Quali sono i sintomi di una carenza di calcio?
Crampi muscolari e problemi a livello circolatorio come pizzicore. Ma il sintomo è soprattutto clinico: sono osteopenia e osteoporosi.

Da non sottovalutarne l’assunzione soprattutto in determinate condizioni fisiologiche:

  • nell’infanzia: il calcio promuove la crescita e la formazione ossea nei neonati, nei bambini e negli adolescenti; 
  • in gravidanza: se l’assunzione di calcio con l’alimentazione non è sufficiente, il calcio necessario al feto viene prelevato dalle riserve della gravida;
  • in menopausa: le donne in fase menopausale dovrebbero attuare uno scrupoloso monitoraggio della calcemia in quanto la carenza di estrogeni condiziona in modo significativo il processo di rimodellamento osseo e, dato che gli estrogeni controllano anche l’assorbimento del calcio a livello intestinale, dopo la menopausa anche questo risulta ridotto, con conseguente maggiore utilizzo del calcio depositato a livello scheletrico per mantenere il livello di calcio nei limiti di norma.

E quali sono, al contrario, i rischi di un’eccessiva assunzione di calcio?
Il rischio più diffuso sono i calcoli renali, depositi di consistenza dura che si formano per precipitazione dei sali minerali contenuti nelle urine tra cui il calcio appunto.

Il calcio è in definitiva un elemento indispensabile, ma è importante non solo assicurarsi di assumerne abbastanza ma anche di non esagerare con l’assunzione: anche in eccesso può rappresentare un vero e proprio nemico della nostra salute.

CHIPS DI AVOCADO CON SOLI 3 INGREDIENTI

Ingredienti:

1 avocado maturo

45 cucchiai di parmigiano

succo di mezzo limone

Per le salse:

-100 gr di yogurt greco

Foglie di basilico qb +olio e sale qb

-100 gr di yogurt greco

Olive denocciolate+ olio e sale qb

Procedimento:

Schiaccia l’avocado con una forchetta
Aggiungi il parmigiano e il succo di limone
Trasferisci il composto a piccoli mucchi su una teglia, appiattisci ogni mucchietto con un cucchiaio, spolvera con del parmigiano e inforna a 180 gradi ventilato per 15 minuti
Nel frattempo prepara le salse frullando con un mixer lo yogurt greco con il basilico, olio e sale finché si formerà una crema e successivamente yogurt greco con olive, olio e sale, impiatta e gusta!

BARRETTE ( 3 VERSIONI )

Base per ogni tipologia di barretta:

60 gr di miele

40 gr di olio di cocco

Pizzico di sale

Procedimento:

In un pentolino fai sciogliere a fuoco basso il miele assieme all’olio di cocco e pizzico di sale, poi lascia intiepidire 

Per la versione alle mandorle:

Ingredienti: 130 gr di mandorle 

Base al miele (1 porzione)

60 gr di cioccolato fondente 

Procedimento: 

Tostare le mandorle, poi unirle alla base di miele e far amalgamare 
Disporre su della carta forno e mettere in frigo per 2 ore
Tagliare le barrette e tuffarle nel cioccolato fondente 

Per la versione cocco e pistacchio:

Ingredienti: 100 gr di pistacchi 

30 gr di chips di cocco

Base al miele (1 porzione)

60 gr di cioccolato fondente 

Procedimento: 

Tostare i pistacchi e il cocco, poi unirli alla base di miele e far amalgamare 
Disporre su della carta forno e mettere in frigo per 2 ore
Tagliare le barrette e tuffarle nel cioccolato fondente

Per la versione ai semi misti:

Ingredienti: 100 gr di semi misti (semi di zucca, sesamo e girasole)

Base al miele (1 porzione)

Procedimento: 

Tostare i poi unirli alla base di miele e far amalgamare 
Disporre su della carta forno e mettere in frigo per 2 ore
Tagliare le barrette e gustare!

ATTACCHI DI FAME: QUALI SONO I CIBI AMMAZZAFAME

Gli attacchi di fame possono presentarsi in qualsiasi momento e sono un mezzo per avvisarci che c’è qualcosa che non va.

Le cause possono essere sia di natura emotiva che di natura fisica.

Gli attacchi di fame sì presentano con dei crampi allo stomaco inviando al cervello lo stimolo di mangiare qualcosa il più delle volte non sano.

Questi impulsi, soprattutto se frequenti, possono essere un danno non solo per la linea ma anche per la salute.

Ovviamenti i danni sì possono limitare evitando il ‘junk food’ e prediligendo qualcosa di più sano.

L’ideale sarebbe scoprire la motivazione degli attacchi di fame, che, come accennavamo prima, possono essere dovuti anche a carenze nutrizionali dovute a diete troppo restrittive.

Una dieta squilibrata oppure uno stile di vita non sano, la mancanza di sonno, la prevalenza di carboidrati (soprattutto di zuccheri semplici) e troppi grassi stimolano la produzione di insulina. I picchi glicemici sì manifestano con l’assunzione di determinati alimenti, generando subito dopo un pasto, attacchi di fame in risposta al bisogno di ulteriori zuccheri.

Anche il sonno è fondamentale in quanto regola molti ormoni. Un sonno adeguato tiene sotto controllo il cortisolo, il famoso “ormone dello stress”,

e la grelina, un ormone che regola lo stimolo della fame, mentre aumenta la leptina che ha funzione anoressizzante e impedisce la comparsa di attacchi di fame fuori orario. 

La fame nervosa può essere scaturita anche dall’aspetto psicologico infatti si dice anche che lo stomaco sia il nostro secondo cervello. In condizioni di forte stress o in preda alle emozioni, il cibo è un modo per rifugiarsi e concedersi una coccola, diventa un mezzo per colmare momenti di stress, tristezza, frustrazione. Gli attacchi possono essere frequenti o una tantum e lasciano in seguito un forte senso di colpa.

Come poterli risolvere?

Laddove essi siano di natura fisica, bisogna cercare di equilibrare l’alimentazione scegliendo un piano alimentare adatto alle proprie esigenze senza carenze o eccessi di nessun macronutriente, magari rivolgersi ad un professionista potrebbe essere la strada giusta.

Se invece di natura psicologica ovviamente bisogna risolvere a monte il problema, delle volte potrebbe essere più complesso del previsto ed anche in questo caso sì consiglia sempre di rivolgersi a figure competenti come lo psicologo.

Quali sono gli alimenti consigliati in caso di attacchi di fame ?

  • Verdure crude come carote, cetrioli e finocchi: avendo un contenuto di acqua e fibra molto elevato danno un buon senso di sazietà.
  • Frutta secca: con essa bisogna prestare attenzione in quanto abbastanza calorica, ma se riusciamo a modularne l’assunzione è un ottimo alleato contro la fame nervosa.
  • Macedonia di frutta: qualche chicco di uva, oppure qualche fettina di mela o pera possono addobbare il nostro stomaco, inoltre contengono un bel po’ d’acqua.
  • Acqua: sembra scontato ma è fondamentale! Delle volte la nostra fame può derivare anche da un corpo disidratato.

MATTONELLA KINDER CEREALI

Ingredienti:

50 gr di farro soffiato integrale 

40 gr di cioccolato fondente sciolto con 10 gr di olio di cocco

150 gr di yogurt greco bianco

Menta fresca

Procedimento:

Tosta in una padella del farro, poi unisci in una ciotola quest’ultimo e aggiungi il cioccolato fuso, poi mescola con un cucchiaio
Trasferire metà del composto in un coppapasta quadrato da 10cm, compattare bene con il dorso di un cucchiaino ed aggiungere lo yogurt
Dopo aver livellato bene lo strato bianco ricoprire con la metà del composto soffiato restante e mettere in frigo per 10 minuti
Decora con della menta fresca 

SPIEDINI PEPERONI E FETA con soli 4 ingredienti

Ingredienti per circa 3 spiedini:

120 gr di peperoni gialli

70 gr di feta

1 uovo

80 gr di cornflakes 

Valeriana per decorare

Procedimento:

Taglia i peperoni in strisce, poi disponi sopra ogni striscia un cubetto di feta e arrotola, poi forma gli spiedini come in foto, passa nell’uovo e successivamente nei cornflakes sbriciolati. 
Cuoci per circa 10 minuti in forno ventilato a 180 gradi 
Impiatta gli spiedini su della valeriana fresca 

DIETA E CARBOIDRATI: QUALI SCEGLIERE E QUALI EVITARE

“Mangiare carboidrati, fa ingrassare!”

Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase? Forse tante, troppe, e non c’è nulla di più sbagliato. 

Ebbene sì, contrariamente a quanto si possa pensare, i carboidrati vanno inseriti in una dieta sana ed equilibrata, nelle giuste proporzioni, anche quando si punta al dimagrimento. Occorre però fare le dovute precisazioni, non è corretto infatti demonizzare tutti i carboidrati in quanto tali.

Ma procediamo con ordine. 

Cosa sono i carboidrati? 

Sono la principale fonte di energia del nostro organismo. Agiscono in maniera positiva sulla salute dell’intestino, ci aiutano a migliorare le prestazioni sportive e a non consumare la massa muscolare. Dal punto di vista biochimico, vengono distinti in: 

Carboidrati complessi, anche detti polisaccaridi, formati da molte molecole di zucchero (glucosio) legate tra loro. Questi vengono digeriti e scomposti in unità di glucosio in maniera progressiva e, quindi, aumentano la glicemia in modo prolungato nel tempo e con un minor picco. Tra i carboidrati complessi ricordiamo l’amido, presente in cereali (pane, pasta, riso, mais..), patate e legumi, e la fibra, presente in frutta, verdura e alimenti integrali. La fibra, a differenza dell’amido e di altri carboidrati, non è utilizzata a scopo energetico dall’organismo, ma nutre i batteri amici del nostro intestino facilitando il transito intestinale.

Carboidrati semplici (o zuccheri), come i monosaccaridi e i disaccaridi, formati rispettivamente da una o due molecole di zucchero. Questi entrano nel flusso ematico più rapidamente, innalzano velocemente la glicemia e sono infatti definiti “ad alto indice glicemico”. Gli zuccheri sono presenti principalmente in frutta, latte e prodotti caseari, e alimenti con aggiunta di zuccheri (torte, biscotti, bevande dolcificate..).

Dal punto di vista nutrizionale, quali sono le indicazioni? 

Bisogna capire innanzitutto che non esistono carboidrati buoni o carboidrati cattivi, né carboidrati che fanno ingrassare o dimagrire. Ciascun macronutriente è essenziale per rifornire di energia il nostro organismo. E’ possibile però indirizzare verso un consumo responsabile e consapevole di questo macronutriente e dei cibi che ne sono ricchi.

Gli alimenti fonti di carboidrati da evitare, o quanto meno consumare in piccole quantità, sono: 

  • pasta, pane, farina, dolci e biscotti con farine semplici;
  • bevande alcoliche e non, compresi succhi di frutta zuccherati;
  • zucchero, sia bianco che integrale;
  • fruttosio, utilizzato come dolcificante.

Tra le fonti di carboidrati da preferire, ci sono:

  • pasta, riso e pane integrale;
  • farina integrale;
  • cereali in chicchi;
  • patate dolci;
  • frutta fresca;
  • legumi;
  • yogurt;
  • miele (senza esagerare).

Dunque, i carboidrati vanno introdotti nella nostra dieta quotidiana in modo equilibrato e nelle giuste dosi. Consumando inoltre, contemporaneamente carboidrati complessi e semplici, è possibile un rifornimento di energia costante e prolungato nel tempo. Si evitano così sbalzi nei livelli di zucchero nel sangue (glicemia).

CALAMARATA CON PESTO DI ZUCCHINE E PISTACCHI, SALMONE SELVAGGIO E FIOCCHI DI LATTE

Ingredienti:

80 gr di calamarata di mais e riso

1 zucchina
20 gr di pistacchi

4-5 foglie di menta

40 gr di salmone selvaggio

5/6 cucchiaini di fiocchi di latte

Procedimento:

Tagliare le zucchine a pezzetti e cuocerle in padella con un filo di olio e un pizzico di sale.
In un mixer aggiungere i pistacchi, la menta, le zucchine cotte, una tazzina di acqua, e frullare il tutto ottenendo un pesto cremoso
Cuocere la pasta e scolarla al dente, mantecarla con il pesto e un mestolo di acqua di cottura
Impiattare aggiungendo il salmone a pezzetti, fiocchi di latte e menta 

DEPRESSIONE POST VACANZE. COME SUPERARE LA CRISI DA RIENTRO ANCHE A TAVOLA

Tristezza, nervosismo, ansia, insonnia: a tutti noi è capitato di provare questi sintomi o sensazioni al ritorno da una bella vacanza. Viene definita depressione post viaggio o come dicono gli inglesi “Post vacation blues” o “Travel hangover”, una grande tristezza che colpisce adulti e bambini al ritorno della pausa estiva.

Questa condizione psicologica può poi andare a sfociare in una vera e propria patologia e portare alla depressione. Ovviamente e per fortuna, la forma più diffusa è molto più leggera. Ciò accade perchè il cervello deve abituarsi nuovamente a sopportare il carico di stress e stanchezza derivante dagli impegni e dalle responsabilità quotidiane.

Per far sì che la sindrome del vacation blues non vada troppo ad interferire con il benessere psico-fisico possiamo aiutarci con l’alimentazione!

In che modo? Consumando i cosiddetti “mood food” ovvero una serie di cibi che stimolano gli ormoni regolatori dell’umore. Gli alimenti che danno maggiori benefici sono quelli ricchi in Omega3 e Omega6, vitamina B, C e D nonché acido folico, zinco e magnesio.

Nell’arco della giornata cerchiamo di consumare queste 5 categorie di alimenti:

1.Cereali e latticini a colazione. Buona regola è iniziare la giornata con una colazione nutriente, ciò non significa però esageratamente calorica e pesante. Sono ideali cereali integrali e latticini sotto forma di yogurt o di latte. 

2.A spuntino possiamo optare per frutta secca come noci fonte ottimale di Vitamina E.

3.Alle bibite gassate è meglio preferire gli agrumi, magari attraverso una bella spremuta o centrifuga. Questi ultimi, infatti, donano energia grazie all’elevato contenuto di Vitamina C.

4.Consumare del salmone, per fare una scorta di Omega3. Associandolo ad un frutto tropicale come l’avocado, quest’ultimo infatti aiuta a ridurre il colesterolo fornendo la quota lipidica necessaria al fabbisogno giornaliero permettendo di fare una scorta di grassi buoni.

Altri cibi da prediligere sono i seguenti:

  • Uva rossa: questo frutto di settembre, infatti, stimola la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia.
  • Mele: tra le tante proprietà benefiche che caratterizzano questo frutto, c’è anche l’azione rilassante. La mela più calmante è la mela stayman, ricca di magnesio, zinco e acido tartarico.
  • Banane: grazie ai loro nutrienti favoriscono la produzione di serotonina la quale, insieme a potassio e magnesio, stabilizza l’umore, contribuendo a ritrovare energia e contrastando il nervosismo.
  • Mandorle: proteggono l’organismo da stanchezza fisica e mentale, grazie alle proprietà del magnesio di cui sono ricche.
  • Avena: è un riequilibrante del sistema nervoso, in quanto contiene fibre, carboidrati, proteine e vitamine. Aiuta l’organismo e l’umore fornendo una grande carica energetica.
  • Riso integrale. Ricco di triptofano, un amminoacido essenziale utile per la sintesi di serotonina, il riso integrale contribuisce ad alleviare le tensioni, bilanciando i livelli di zuccheri nel sangue.

BISCOTTI AL LEMON CURD

Ingredienti per circa 8 biscotti:

1 uovo

60 gr di miele

50 gr di olio

200 gr di farina di riso  

1 cucchiaino di bicarbonato 

30 gr di acqua

Cocco rapè qb

80 gr di lemon curd

Menta fresca qb

Procedimento:

In una ciotola mettere l’uovo, sbatterlo leggermente e poi aggiungere il miele e la farina, iniziare ad amalgamare aggiungendo anche l’olio, il bicarbonato e l’acqua, impastare fino ad ottenere un impasto liscio e senza grumi, poi riporre in frigo per mezz’ora 
Ricavare delle palline, passarle nel cocco rapè e ricavare (con l’aiuto di un dito) un incavo, poi cuoci a 180 gradi ventilato per 15 minuti, poi fai raffreddare bene
Farcisci i biscotti con il lemon curd e decora con menta fresca 

TORTA SACHER

Tempo totale di preparazione 1 ora e mezza

Ingredienti :

Per la base:

200g di biscotti multicereali (avena, farro, riso) 

50g di olio di cocco fitporn

marmellata di albicocche

Per il ripieno:

200 gr di yogurt a scelta

3 albicocche frullate 

mezzo cucchiaino di agar agar mescolato con 50 gr di acqua calda 

Crema spalmabile fitporn 

Albicocche per guarnire 

Procedimento:

Tritate in un mixer tutti gli ingredienti della base. 
Versate il composto in uno stampo da crostata con il fondo sollevabile del diametro di 18/20cm e appiattite. Mettete in frigorifero a rassodare. Spalmate sopra la marmellata .
Nel frattempo preparate il ripieno: mixate lo yogurt con le albicocche frullate. 
Aggiungete all’acqua calda l’agar agar e mescolate al ripieno di yogurt, poi versare sopra la torta 
Completate la crostata con la crema spalmabile sciolta, poi decoratela con albicocche fresche e gocce di cioccolato e conservatela in frigo per almeno 1 ora

DIETA DEL RIENTRO: COME DISINTOSSICARSI

Nonostante l’attenzione a non eccedere, l’estate ci porta a prediligere alcune abitudini che non sono del tutto salutari per il nostro organismo: i cambiamenti alimentari e i ritmi di vita completamente differenti potrebbero tradursi in un aumento di peso, una sensazione di gonfiore, o, ancora, una ritenzione idrica evidente.

Una dieta depurativa è il modo più naturale e sicuro per liberare il nostro organismo dalle tossine e rimetterlo in sesto! 

Ecco qualche consiglio: 

  • Evitare di digiunare: saltare i pasti non è mai la soluzione giusta! Il nostro corpo ha sempre bisogno di stimoli ed energie per affrontare le sfide di ogni giornata. Anche se ti senti appesantito o gonfio, non rinunciare a un pasto completo, piuttosto scegli con cura che cosa mangiare;
  • Rinunciare alle bevande gassate e zuccherate ed eliminare l’alcool: queste tipologie di bevande non fanno bene al nostro organismo, possono causare gonfiore ma soprattutto contengono una gran quantità di calorie.
  • Abbandonare i cibi ricchi di zuccheri semplici e grassi saturi e cercare di prediligere alimenti freschi e leggeri. Per condire i piatti scegliere solo prodotti di qualità, come un filo di olio extravergine d’oliva.
  • Prediligere cereali integrali, ricchi di fibre, che favoriscono le funzionalità dell’intestino e sono privi di carboidrati raffinati.
  • Prediligere il pesce alla carne, in particolare il pesce azzurro, ricco di Omega3;
  • Bere molta acqua! Anche se il caldo sta calando, l’idratazione rimane uno dei punti più importanti per una sana alimentazione, soprattutto dopo le vacanze. Se sì fa fatica a bere molto durante la giornata, ci sì può aiutare consumando porzioni di frutta e verdura, oppure preparando un’acqua aromatizzata con frutta ed erbe aromatiche, per rendere l’acqua più “appetibile”. Frutta e verdura sono ottimi alleati nel nostro percorso di dieta post vacanze estive. Si tratta di alimenti che per natura favoriscono l’espulsione di tossine dal nostro organismo e hanno dunque funzione depurativa e benefica. 

Non ci resta che applicare queste semplici linee guida generali per recuperare gradualmente il giusto ritmo che ci aiuti a stare bene e ad affrontare il nuovo anno nel migliore dei modi.

PAN BAULETTO AL CIOCCOLATO E PESCHE

Ingredienti:

500 gr di farina di farro

300 gr di acqua

50 gr di olio evo

1 cucchiaio raso di bicarbonato 

120 gr di miele

50 gr di cacao

100 gr di gocce di cioccolato fondente 

1 pesca grande a pezzetti 

Procedimento:

Impasta insieme tutti gli ingredienti tranne l’olio che aggiungerai a fine impasto.
Inserisci poi le gocce di cioccolato
Lascia l’impasto per 1 ora coperto da un canovaccio 
Aggiungi all’impasto la pesca a pezzetti e fai in modo che sia incorporata bene, poi inserisci nello stampo da plumcake e fai riposare per un’altra ora
Inforna a 175 gradi per circa 40 minuti
Taglia a fette e decora con del cioccolato fuso

RAVIOLI CINESI

Ingredienti: 120 g di farina di riso 60 g di amido di mais 100 g di acqua calda 20 g di olio  Sale Per il ripieno: 200 gr di macinato magro Un rametto di prezzemolo Zenzero in polvere Sale  Procedimento: In una ciotola inserire la farina e l’amido, poi aggiungere il sale, l’acqua a filo […]

Quale condimento prediligere per dare sapori ai cibi?

E’ risaputo che utilizzare sale costantemente nei cibi potrebbe portare a seri problemi soprattutto di tipo cardiovascolare.

La quantità di sale da consumare per buona norma sarebbe di circa 2 grammi al giorno, l’italiano medio ne consuma circa 16-17 grammi al giorno.

Il sale è nascosto in qualsiasi prodotto confezionato che acquistiamo proprio per la sua capacità di esaltare i sapori, a questo sì aggiunge quello che utilizziamo per insaporire le pietanze. Per una questione pratica i prodotti confezionati non possono essere totalmente eliminati, ma sicuramente possiamo limitare il loro consumo come anche l’aggiunta di sale da cucina nelle varie pietanze. 

Di certo chi è abituato a consumare pietanze molto sapide potrebbe notare la differenza però possiamo ovviare al problema utilizzando le spezie che insaporiscono ed arricchiscono le pietanze donando un tocco di freschezza e particolarità. 

Tra quelle che io  preferisco ci sono sicuramente le classiche come origano, rosmarino, erba cipollina, chiodi di garofano e menta ma anche quelle più orientali come curcuma, curry e paprika.

Vediamone insieme le caratteristiche 

Origano: i principali costituenti che conferiscono le sue proprietà aromatiche sono sicuramente gli olii essenziali, ma anche i fenoli come il timolo e il carvacloro.

Rosmarino: è ricchissimo di oli essenziali tra i quali limonene, pinene, conforene, flavonoidi, acidi fenolici, tannini ed acido rosmarinico.

Erba cipollina: appartiene al genere allium e contiene l’allina, una sostanza inodore che per azione dell’enzima allinasi che sì libera con la rottura dei tessuti trasforma l’allina in allicina un composto dal profumo pungente. 

Chiodi di garofano: hanno un sapore particolare, forse unico fra tutte le spezie, forte e pungente, che si deve alla presenza dell’eugenolo, che si trova soprattutto nell’olio essenziale estratto dalla pianta.

Menta: le foglie di menta contengono un fitocomplesso per cui i principali costituenti sono oli essenziali, tannini, flavonoidi, sostanze amare, carotenoidi e acido rosmarinico.

L’olio essenziale di menta è caratterizzato dalla presenza di mentolo e i suoi esteri: mentone, acetato di mentile, mentofurano e altri composti.

Curcuma: è una pianta erbacea perenne rizomatosa che può raggiungere il metro di altezza. La curcuma possiede oli essenziali come turmerone, canfora, cineolo.

Inoltre contiene i curcuminoidi, tra cui la curcumina, altamente pigmentati e per questo utilizzati anche come coloranti. Ha delle ottime proprietà antinfiammatorie inibendo la produzione dei mediatori chimici dell’infiammazione.

Curry: è una miscela di spezie piuttosto variabile, non manca mai la curcuma proprio per la sua azione colorante. La ricetta originale è difficile da reperire. Solitamente tra le spezie presenti ci sono sicuramente il cumino, lo zenzero, la noce moscata, chiodi di garofano, cardamomo, cannella, tamarindo, semi di finocchio e semi di sesamo.

Paprika: deriva dall’essicazione del peperone, per cui le sue proprietà sono da attribuire ad esso. E’ ricca di carotenoidi come luteina e zeaxantina che promuovono la salute degli occhi, oltre ad avere proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

In definitiva, le spezie oltre ad avere tanti composti benefici, importanti antiossidanti e antinfiammatori conferiscono un tocco in più alle pietanze rendendole gustose e meno bisognose di sale. Iniziate a consumarle e vi assicuro che man mano le prediligerete e vi abituerete ad utilizzare meno sale.

Provare per credere!!!

CORNETTI SALATI AL PARMIGIANO COTTO E SGRASSATO

Tempo di preparazione: 10 minuti+20 di preparazione 

Ingredienti:

1 uovo 

80 gr di acqua fredda

250 gr di farina di farro

40 gr di olio evo

Un pizzico di sale e bicarbonato 

80 gr di prosciutto cotto sgrassato 

60 gr di parmigiano 

Procedimento:

In una ciotola inserire l’uovo e l’acqua fredda e mescolare con una forchetta
Successivamente aggiungere anche la farina con il sale e bicarbonato e mescolare ancora
Aggiungere quindi il sale e impastare fino a formare un panetto liscio 
Stendere l’impasto con un mattarello e disporre a raggiera il prosciutto con il parmigiano 
Ricavare dei triangoli e richiuderli a cornetto come in video
Cuocere a 170 gradi ventilato per circa 15/20 minuti

NASCONDINI

(Al cacao e crema fondente; ricotta e pera; con marmellata di albicocche)

Per la versione chiara (per 1 filone):

150 gr di farina di farro

1 uovo 

60 gr di miele

40 gr di olio 

Pizzico di bicarbonato

Per la frolla scura

Aggiungere 15 gr di cacao e 10 gr di olio oltre agli ingredienti della versione chiara

Per il ripieno:

-40 gr di crema spalmabile fondente

-50 gr di ricotta e 100 gr di pera a cubetti

-40 gr di marmellata di albicocche 

Procedimento:

In una ciotola mescolare miele, olio e l’uovo
Aggiungere la farina e il bicarbonato e impastare a mano fino a formare un panetto (fai lo stesso con la versione al cacao avendo cura di aggiungerlo assieme alla farina)
Stendere bene i panetti in lungo, aggiungi la farcia in ognuno e sigilla bene i bordi ripiegandoli verso l’interno
Congela i filoni e cuoci a 180 gradi ventilato per circa 30 minuti, poi tagliali e gusta!

PRODOTTI SURGELATI: ECCO PERCHè SONO UN’ ALTERNATIVA SICURA

I surgelati sono pratici, veloci da preparare, perfetti come salva-cena quando hai la dispensa vuota o poca voglia di cucinare. E, dal punto di vista nutrizionale, non hanno nulla da invidiare ai prodotti freschi, a patto di comprarli, conservarli e consumarli nel modo giusto.

Il freddo può avere molti aspetti sgradevoli, ma ha un grande pregio: è l’unico conservante sicuro e del tutto naturale del quale possiamo disporre. Se applicato correttamente al settore alimentare, permette di avere sempre a disposizione materie prime, cibi, piatti pronti e ingredienti vari da utilizzare insieme o separatamente per preparare le ricette più adatte alle singole esigenze. Per questo, se vengono adoperati in modo corretto, i surgelati possono essere un valido alleato anche per chi vuole seguire un’alimentazione sana e attenta al contenuto calorico, senza cadere nella monotonia o nella ripetitività. Anche perché, tra i cibi che più di altri sono adatti alla surgelazione rientrano quelli di origine vegetale e il pesce, cibi entrambi “amici” della linea.

Spesso ci si chiede: “Ma questi alimenti sono sicuri?”

Partiamo con qualche precisazione, congelare e surgelare sono due termini spesso confusi tra loro. Dobbiamo innanzitutto dire che questi due processi sono piuttosto diversi e diverso è anche il risultato finale. Vediamo insieme in cosa si distinguono.

La differenza tra congelato e surgelato è caratterizzata prevalentemente dalla temperatura e dal tempo di lavorazione. La surgelazione è un processo che può avvenire solo a livello industriale e che permette di ottenere prodotti le cui caratteristiche nutrizionali restano invariate, sottoponendo l’alimento a temperature inferiori ai -18°C che portano alla formazione di micro-cristalli di acqua che generano delle lesioni irrilevanti alle cellule dell’alimento, questi non danneggiano la struttura biologica del prodotto. Le proprietà organolettiche e nutrizionali (proteine, vitamine, carboidrati, ecc.), così come il sapore dei cibi, restano inalterati rispetto al prodotto originale. I prodotti surgelati sono quelli che si trovano al supermercato. 

Il processo di congelamento è un processo più lento rispetto alla surgelazione: un prodotto congela se sottoposto a temperature comprese tra gli 0°C e i -15°C, con la formazione di cristalli di ghiaccio più grandi che vanno a rompere le cellule dell’alimento così da perdere i nutrienti. Si parla di cibi congelati per i piatti fatti in casa. Sebbene sia un metodo efficace per prolungare la conservazione dei cibi, la congelazione non permette di bloccare al 100% l’attività degli enzimi, con conseguente deterioramento nel tempo della qualità originaria del prodotto. 

Il “surgelamento” è una procedura che inibisce lo sviluppo di batteri, sviluppo che riprende non appena il prodotto inizia a scongelarsi. Per questo, dal momento della surgelazione la catena del freddo non deve mai interrompersi: il prodotto, deve restare alla stessa temperatura nei magazzini, nei depositi, nei furgoni per il trasporto e nei punti vendita.

Quando, infatti, il cibo surgelato subisce sbalzi termici prolungati, i cristalli di ghiaccio al suo interno iniziano a sciogliersi e la carica batterica, che era stata solo temporaneamente bloccata, ricomincia a svilupparsi.

Questo è il motivo per cui la temperatura di conservazione dei prodotti surgelati deve necessariamente restare costante e per cui un prodotto scongelato va cucinato e consumato prima possibile. Ed è anche la ragione per cui, una volta scongelato, non va rimesso nel freezer.

Surgelare presenta qualche vantaggio in più anche dal punto di vista della cottura, il prodotto surgelato consente la cottura direttamente ad alte temperature, mentre i prodotti congelati vanno prima fatti scongelare gradualmente facendo attenzione che l’acqua di scongelamento non venga a contatto con gli alimenti.

Spesso si crede che i surgelati abbiano un valore nutrizionale inferiore ai prodotti freschi, ma non è così.

Nel caso dei cibi freschi, come frutta e verdura, il contenuto nutrizionale comincia a diminuire dal primo minuto dopo la raccolta, per effetto di aria, luce e calore. Quando, invece, un alimento viene raffreddato molto rapidamente, fino a raggiungere temperature inferiori a -18 °C, ogni processo di deterioramento viene praticamente bloccato: questo significa che sapore, aroma e proprietà nutritive restano inalterate.

Oggi i vegetali vengono surgelati appena raccolti e seguono una catena del freddo perfettamente organizzata.

Per questo, un cibo surgelato non solo non è nutrizionalmente peggiore di uno fresco ma, spesso, ha un valore nutrizionale superiore a quello di un ortaggio fresco, specie se si tratta di un prodotto che raggiunge i negozi giorni dopo la raccolta o che rimane per ore sui banchi di un mercato, a temperatura ambiente o esposto al sole.

Vediamo più da vicino cosa sapere per la scelta degli alimenti:

  • Pesce: i pesci molto grassi, quali sgombro e salmone, possono essere conservati per un massimo di 4/6 mesi. Questo perché gli omega 3 di cui sono ricchi tendono a irrancidirsi, processo che nemmeno il surgelamento riesce a impedire. A questo proposito, meglio optare per i filetti puliti e senza pelle, poiché la pellicola di ghiaccio che ne ricopre la superficie riesce a ritardare l’irrancidimento consentendo tempi di conservazione più lunghi. In via generale il pesce si presta molto di più degli altri alimenti alla surgelazione mantenendo pressoché inalterato il proprio valore nutrizionale. I pesci piatti tendono a conservarsi meglio, poiché magri e con pelle molto doppia, questi, infatti, mantengono inalterato il valore nutrizionale. Il pesce azzurro, diversamente, a causa della pelle poco spessa, si conserva meno e tende ad alterare un po’ il valore nutrizionale. Anche molluschi e crostacei si adattano bene alla surgelazione, sia perché sono magri sia perché il freddo contrasta molto bene eventuali batteri. Proprio perché molto a rischio tali alimenti spesso vengono precotti prima di essere sottoposti a surgelamento, per abbassare l’eventuale carica batterica.
  • Legumi e carne: anche carni e legumi si prestano bene alla surgelazione, tuttavia, per la carne sussiste lo stesso problema del pesce legato ai grassi in essa contenuti. E’ sempre meglio scegliere carni più magre, dunque, per poterle conservare più a lungo. E’ meglio sempre tagliare a pezzetti le carni scelte e separarli bene fra di loro di modo che il freddo riesca a raggiungere facilmente l’interno dell’alimento. Nel caso di carni a fette, meglio non superare i 2/3 cm di spessore.
  • Verdure: le verdure sono un altro alimento ottimo per la surgelazione, anzi, il prodotto surgelato è addirittura da considerarsi più nutriente di quello fresco. Questo poiché passa subito dalla coltura al processo di surgelazione, mentre quello fresco, prima di essere consumato, passa un bel po’ di tempo fra banchi di frutta e frigorifero disperdendo alcuni dei suoi nutrienti. La regola è sempre la stessa, piccole porzioni, sempre per permettere al freddo di raggiungere le parti più interne dell’alimento.
  • Cereali e frutta: cereali e loro derivati pure si prestano molto bene al surgelamento, conservano intatti gran parte del proprio potere nutritivo, ma in questa categoria sono decisamente da preferire i prodotti freschi.
     
  • La frutta, infine, è l’alimento che meno si presta ad essere surgelato poiché va facilmente incontro all’ossidazione, a meno che non si tratti di frutti molto piccoli.

Ci sono dei prodotti che meritano di essere mangiati freschi a cui è davvero impossibile rinunciare, altri invece è bene che vengano acquistati surgelati se non si ha idea di consumarli in brevissimo tempo altrimenti si rischia non solo un grande spreco di cibo ma anche la probabilità di ammalarsi mangiando un prodotto avariato.

Fidatevi dei prodotti surgelati ma non rinunciate mai ai prodotti freschi!

SPINACINE DI PANCARRÈ E CORDON BLEU

Tempo di preparazione: 10 minuti+10 min di cottura

Ingredienti per 2 spinacine:

4 fette di pane in cassetta di farro

50 gr di spinaci cotti e strizzati

20 gr di parmigiano

1 uovo 

Cornflakes qb

Procedimento:

Ricavare un cerchio da una fetta di pane di farro con l’aiuto di una formina, poi appiattirlo con un mattarello
Aggiungere gli spinaci e parmigiano, poi richiudere con una forchetta e passare prima dell’uovo sbattuto e poi nei cornflakes 
Cuoci in forno a 180 gradi ventilato per 10 minuti circa spennellando con un goccio d’olio
Ingredienti per 2 Cordon Bleu:

4 fette di pane in cassetta di farro

2 fette di fesa di tacchino

20 gr di parmigiano

1 uovo

Cornflakes qb

Procedimento:

Ricavare un cerchio da una fetta di pane di farro con l’aiuto di una formina, poi appiattirlo con un mattarello
Aggiungere la fesa e parmigiano, poi richiudere con una forchetta e passare prima dell’uovo sbattuto e poi nei cornflakes 
Cuoci in forno a 180 gradi ventilato per 10 minuti circa spennellando con un goccio d’olio