Quante volte ci ritroviamo ad utilizzare il cibo per alleviare stress, ansia, tristezza, solitudine o noia?
In caso di “fame nervosa o emotiva”, mangiare può sembrare una soluzione facile per gestire le emozioni, ma in realtà non è d’aiuto, anzi. Eccedere con il cibo può causare un aumento di peso, che a sua volta genera sia senso di colpa, sia insoddisfazione per il proprio corpo. Le emozioni spiacevoli che nascono, spingono la persona a cercare una consolazione, cioè a mangiare ancora e così si cade in un distruttivo circolo vizioso.
Come riconoscere se quella che stiamo sperimentando è una fame fisica o emotiva”? La fame nervosa è:
Ecco di seguito qualche consiglio utile per evitare di cadere nella spirale della fame emotiva:
-Mangiare in modo sano e consapevole:
-Tenere un diario alimentare, nel quale indicare ciò che si è mangiato, a che ora e in quali quantità, specificando soprattutto come ci si è sentiti dopo aver finito. Se ci si rende conto che si mangia quando si è stressati, tristi o annoiati, potrebbe essere fame emotiva.
-Ascoltare lo stomaco e, paragonandolo a un palloncino gonfiabile, fare attenzione a come lo si sente, se pieno, mezzo pieno o vuoto e alle sensazioni che si stanno provando quando ci assale quel desiderio di volerlo riempire.
-Chiedere aiuto a parenti, amici, gruppi di ascolto ma soprattutto a uno specialista, perché si cede più facilmente alla fame emotiva se manca una buona rete di supporto. Affidarsi a uno specialista è una valida soluzione per imparare ad affrontare al meglio i momenti di difficoltà, essere più consapevoli del proprio mondo emotivo e riconoscere le emozioni che si stanno provando.
-Combattere la noia, evitando di fare degli spuntini anche quando non si ha fame ma mettendo in atto comportamenti sani o gratificanti, come fare una passeggiata, guardare un film, giocare con il proprio animale domestico, ascoltare musica, leggere o chiamare un amico etc.
-Eliminare le tentazioni, come non tenere cibi poco sani in casa, andare a fare la spesa quando si ha fame o si è arrabbiati o stressati.
-Concentrarsi sui cambiamenti positivi derivanti dall’aver introdotto abitudini alimentari più sane e dall’aver imparato a riconoscere il senso di sazietà. Questo può aiutare a rinforzare l’autostima e accettare meglio il proprio corpo.
Un percorso di educazione alimentare insieme ad uno psicoterapeutico può aiutarti a scoprire se hai un rapporto conflittuale col cibo e soprattutto come gestirlo.